Recanati: furti nelle Chiese e atti vandalici in città, il sindaco Bravi viene chiamato in causa "sono interventi delicati e complessi"

3' di lettura 02/05/2023 - Sono state sollevate diverse questioni in merito ad alcuni furti nelle chiese locali e qualche atto vandalico in una zona pubblica della città di Recanati, chiamando in causa il primo cittadino come principale responsabile di quello che viene definito come un mancato intervento.

Ma il Sindaco Bravi non ci sta ad assumersi responsabilità che non sono in capo alle sue funzioni e replica «Un Sindaco non è un monarca, non ha potere di intervenire direttamente su questioni come quelle di cui si discute. Può sicuramente, come effettivamente fa, tenere contatti con tutte le istituzioni preposte a garantire la serenità della propria comunità. - Dichiara il Sindaco Antonio Bravi - Nel caso specifico, segnala e chiama in supporto le Forze dell’ordine, le quali a propria volta devono coordinarsi con altri uffici ed enti. Il sistema democratico garantisce tutela anche a chi è attore di reato e questo principio di democrazia spesso non è compreso. Si vorrebbe una giustizia immediata che regola i conti e sistema le cose, ma questa visione giustizialista non ci appartiene e il nostro modo di operare intende essere ligio alla legge e ai principi di democrazia, anche se questo significa tollerare tempi più lunghi».

Si tratta di situazioni circoscritte e attenzionate, come già è stato detto. A volte sono coinvolti minori, in altri casi soggetti con problemi di dipendenza, per questi motivi parliamo di contesti particolarmente delicati e complessi, in cui è necessario il coordinamento di più interventi e di più figure professionali, che devono provvedere a mettere in campo le azioni in capo ai rispettivi ruoli.

Sono stati chiamati in causa anche i Servizi Sociali del Comune di Recanati «senza però tenere in considerazione appieno il loro funzionamento - spiega l’assessora ai Servizi Sociali Paola Nicolini - Nello specifico, i servizi sociali hanno molteplici aree di intervento che comprendono diversi ambiti della società, come l’assistenza agli anziani, alle persone non autosufficienti e ai soggetti con disabilità, le situazioni familiari delicate in cui sono presenti dei minori o l’inclusione sociale di soggetti in condizioni di povertà. Il principio fondamentale su cui si basa il servizio sociale è quello dell’autodeterminazione, vale a dire la decisione da parte del soggetto di chiedere assistenza e la sua motivazione a modificare il proprio comportamento, se socialmente inadatto. Senza queste componenti, il servizio sociale non può intervenire. In tali casi entrano in azione altre istituzioni preposte. Il servizio sociale valorizza infatti la libertà come risorsa fondamentale, che deriva dal rispetto che va garantito ed assicurato alla persona, per quanto possa sembrare difficile da comprendere. Inoltre un grande supporto è offerto in situazione difficili come queste anche da tutto il volontariato sociale - aggiunge l’Assessora - e persino dagli stessi parroci che hanno subito danni e dai più attivi tra i fedeli, che operano in modo riservato prodigandosi in azioni educative, di convincimento, di monitoraggio, di sistemazione. A loro va la nostra più profonda gratitudine».

Il Comune di Recanati è tra i pochi della zona che ha stabilizzato negli ultimi anni ben tre assistenti sociali all’interno del proprio organico, nello sforzo di raggiungere quei livelli essenziali delle prestazioni sociali - LEPS - previsti dal sistema integrato di interventi e servizi sociali secondo l’art. 22 della LN.328/2000, al fine di garantire alle persone ed alle famiglie, qualità della vita e cittadinanza sociale, nonché pari opportunità e tutela ai soggetti più deboli.


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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-05-2023 alle 11:27 sul giornale del 03 maggio 2023 - 36 letture

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